Dal melograno un possibile aiuto per le malattie neurodegenerative e non solo

Frutto originario del sud-ovest asiatico, il melograno è uno dei più antichi frutti mai coltivati dall’uomo assieme alla vite e alla mela cotogna. Usato per secoli nella medicina popolare è ritenuto da sempre efficace contro svariate patologie.

Numerosi studi, pubblicati sulle più importanti riviste scientifiche di tutto il mondo, dimostrano le notevoli proprietà salutistiche del succo di melagrana nelle malattie cardiache, nell’ipertensione, nelle infiammazioni e in alcuni tipi di cancro. Il succo di melagrana, esercita un effetto protettivo incrementando le concentrazioni plasmatiche di antiossidanti.

L’effetto è stato attribuito all’alto contenuto di vitamine e soprattutto polifenoli (punicalagina, acido gallico o acido elagico). Più recentemente è stata studiata, da un gruppo di ricercatori inglesi, la possibilità di prevenire la progressione della degenerazione neuronale del morbo di Alzheimer con l’uso del succo di melagrano.

La malattia di Alzheimer oggi colpisce circa il 5% delle persone con più di 60 anni e in Italia si stimano circa 500mila ammalati con migliaia di nuovi casi diagnosticati ogni anno. In particolare la punicalagina, un composto polifenolico contenuto nel frutto, secondo vari studiosi, è in grado di inibire la risposta infiammatoria, e quindi riduce la distruzione delle cellule nervose che causano l’aggravarsi delle condizioni nei pazienti con Alzheimer.

Questo ne suggerisce un possibile impiego come strategia di nutrizione preventiva nei disordini neurodegenerativi. Pertanto non viene presentato come una possibile cura per questa condizione ma, secondo i ricercatori inglesi, potrebbe comunque riuscire a rallentare la progressione della malattia. Potrebbe inoltre essere utile anche nel trattamento della sintomatologia dolorosa dell’artrite reumatoide e di altre patologie infiammatorie e neurodegenerative come il morbo di Parkinson e in alcuni tipi di cancro.

Pur essendo note da molto tempo le proprietà benefiche del melograno, è stato sperimentato che è il suo consumo regolare che fa bene alla salute, sotto tanti punti di vista, compreso quello di prevenire la neuro-infiammazione correlata alla demenza. Per questo i ricercatori consigliano di consumare, come fonte di nutrienti antiossidanti, anche succo di melagrana puro. Si sta inoltre cercando di formulare dei derivati della punicalagina, il composto polifenolico antiossidante contenuto nel frutto, sotto forma di compresse.

Fonte: Dott.ssa Gabriella Ceccarelli, Specialista in dietologia, Ospedale Sandro Pertini, Roma, Medico Responsabile Ambulatorio Dietologia, Dipartimento medico e delle specialità mediche

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