Acne, tutta colpa di latte e zuccheri

Per anni abbiamo ascoltato infinite opinioni e teorie sull’origine dell’acne. C’è stato chi ha sostenuto e sostiene fermamente che sia un fenomeno prevalentemente legato alle tempeste ormonali dell’adolescenza, e chi, non trovando risposte soddisfacenti a livello organico, la riconduce a stress e fattori psicologici.

Non dimentichiamo poi la relazione dell’acne con certi alimenti (cioccolato, fritto, salumi), “credenze” popolari senza alcuna evidenza scientifica fino a qualche anno fa. Fino a quando non ci è arrivata la notizia dagli USA che nel 2009 sono stati revisionati 21 studi epidemiologici e 6 prove cliniche che hanno portato nuove prove sul rapporto tra acne e alimentazione. I risultati sono stati non poco sorprendenti.

Il cioccolato, bandito per anni da che soffre di questo disturbo, ne è uscito pressoché assolto, almeno quello privo di latte e zucchero, mentre il ruolo di principale colpevole è andato a pari (de)merito allo zucchero ed a tutti gli alimenti responsabili dell’aumento della glicemia, nonché al latte ed ai suoi derivati. In sintesi, si è visto che, maggiore è il consumo di latticini e in linea di massima di alimenti che aumentano il carico glicemico, più grave è il quadro clinico del soggetto colpito da questo disturbo.

La spiegazione è prevalentemente biochimica; infatti queste categorie di alimenti sarebbero responsabili di una eccessiva produzione di ormoni sessuali, in particolar modo androgeni, nonché di insulina e fattori insulino-simili. Tutte queste sostanze agirebbero sulla pelle, dando luogo alla formazione dei caratteristici brufoli, foruncoli, eccessiva secrezione di sebo e infiammazioni, a causa dell’alterato ambiente cutaneo che favorisce la proliferazione batterica, con tutte le conseguenze del caso. Riflettendoci con più attenzione, infatti il latte è l’unico alimento impiegato nella prima infanzia proprio perché ricco di tutti gli elementi necessari a soddisfare un organismo in crescita, ormoni compresi.

Questo dovrebbe indurci a pensare che, in quantità eccessiva, non è da considerarsi un alimento particolarmente indicato per gli adulti. Inoltre la presenza in esso di lattosio esercita un potente stimolo alla produzione di insulina. Da ciò si evince che il consumo regolare di latte espone anche al rischio di sviluppare resistenza insulinica, con tutte le patologie ad essa correlate (sovrappeso, diabete, ecc.). Potremmo concludere quindi che la pelle non va considerata come un semplice rivestimento, quanto piuttosto un vero e proprio organo attivo che riflette il nostro stato interno.

Ne consegue che i rimedi topici che si usano in caso di acne, come pomate, creme detergenti e cortisonici, non sono che nella migliore delle ipotesi una soluzione momentanea all’aspetto puramente estetico del problema e non la sua soluzione. Questa invece si ottiene solo andando nel profondo, cioè modificando le condizioni interne, a cominciare dalla flora intestinale, che rappresenta le nostre radici biologiche.

Dott.ssa Eleonora Teti, Farmacia Ceccarelli

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